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Pomodori laureati, esperimento su foglie di alloro nel caro, vecchio Stoeckli (work in progress)

Pomodori laureati

Esperimento, esperimento!
Ho potato la mia pianta di alloro, che stando in vaso ne aveva bisogno, e, sommersa da pomodoro (non proprio da salsa) dell’orto di mia cognata Anna dilettissima ;-),  ho pensato a questo esperimento.
Ho usato a piena capienza l’essiccatore Stoeckli (verticale) impilando ben nove vassoi,

zigurrat Stoeckli

e li ho usati per essiccare dei meravigliosi pomodori, regalo di Anna, appunto. Li ho affettati a circa 4 mm di spessore e li ho messi a seccare,

pomodori Stoeckly
adagiati su foglie di alloro.
Vedremo! Anzi, aggiornamento, vi dico subito com’è andata.
Quello illustrato è un essiccatore Stoeckli, che avevo già. Usare tutti questi vassoi (che sono il massimo che la ditta indica) è stata una scelta praticamente obbligata per poter processare una quantità veramente sovrabbondante di pomodori (non da salsa) ricevuti in dono dalla sorella di mio marito.
Me la sono cavata ma standoci sopra e cambiando l’ordine dei cestelli molto di frequente (e impostando una temperatura più bassa di quella che si vede nella foto, visto che tra i ripiani inferiori e quelli superiori la differenza (non misurata) è enorme).
Devo aggiungere che il materiale di questi cestelli è buono e le fette non si attaccano se non in piccolissima parte, anche se non sovrapposte alle foglie di lauro, che, essiccate e staccate dai pomodori, ho messo via anche separatamente.
Non avendo cantina, soffitta, magazzino o ripostiglio, e frigo già pieno, ricevendo tutto il ben di dio di un orto produttivo, ben di dio non solo deperibile ma capace di attirare e generare tutti quei piccoli moscerini che ben conosciamo, ho dovuto procedere alla velocissima, come potevo. Non essendo molto adatti alla salsa, che pure ho fatto con quelli più rossi, ho fatto con gli altri le chips che vedete, sia in questo essiccatore che nell’altro, orizzontale.
Non occorre che dica quanto sia stato – e di molto –  migliore il processo con l’essiccatore orizzontale Tauro Essiccatori, questa la loro pagina Facebook e questo il loro sito, in tutti i sensi. Ma proprio tutti e l’essiccatore Tauro ha dei programmi veramente ben congegnati in cui si alternato temperature e ventilazioni ad hoc, e non solo: alla fine del tempo (impostabile con timer), mantiene temperature e ventilazione adeguate, molto bene studiate, in attesa che si proceda all’invaso. I modelli della linea più economica, che poco hanno da invidiare a quelli più costosi, sono questi.
Del resto avevo già fatto con l’essiccatore (orizzontale) Tauro, delle meravigliose chips di pomodoro e dei pomodori datterini (ma anche i Piccadilly) e altri ancora, essiccati.

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Peperoni essiccati/sale al peperone

peperoni essiccati

Non sono, tra le verdure essiccate (mi riferisco ai peperoni dolci), i miei preferiti, però mi piace metterne via un po’, per usi diversi.
Per contro mi piace il sale, monotematico, ai peperoni essiccati, e in genere lo faccio coi peperoni rossi, per via del piacevole colore.
E sono ottimi per aromatizzare le meravigliose cialdine di polenta.

In questo caso ho scelto dei peperoni gialli e rossi e, dopo averli lavati accuratamente e ben asciugati, li ho affettati. Ho optato per un taglio più adatto all’essiccazione, ovvero contrario all’orientamento dei vasi che contengono i succhi. Ciò significa che li ho tagliati ad anelli, procedendo in senso contrario alla lunghezza, e rimuovendolo la parte fibrosa, dei semi, contestualmente.
In questo modo, diversamente da quando si taglino a striscioline o a fasce seguendo la lunghezza, i peperoni essiccano molto più rapidamente.

A temperature inferiori e tempi più lunghi corrisponde la preservazione di più nutrienti, come sappiamo forse ormai tutti.
Non è male procedere col programma P1, del mio essiccatore Tauro, che modula diverse temperature e ventilazioni per ottimizzare resa e consumi, e poi concludere con un paio d’ore del programma P4, per conferire la croccantezza. Per chi avesse altri essiccatori consiglio una temperatura di 50 gradi.

Si raccomanda, il produttore, di non attendere il raffreddamento del prodotto ma di invasare subito, per evitare che il prodotto assorba l’umidità ambientale, in vasi ermetici, se volete sottovuoto.

Per quanto riguarda il sale è tutto semplicissimo: io ho usato del sale di Cervia, trovato in offerta molto conveniente, e ho polverizzato i peperoni essiccati, e il sale, insieme nel Bimby, e invasato nei soliti vasetti a tenuta ermetica.

Chi volesse saperne di più su questi essiccatori e sui programmi  può vedere il manuale in pdf, alla pagina del download sul sito del produttore.

Chips di cetriolo

chips cetriolo da flickr

Ho lavato,  asciugato per bene dei cetrioli, regalo di mia cognata, dal suo orto meraviglioso. Sono di una varietà lunga e sottile, con parte fibrosa maggiore e più compatta rispetto a quelli comuni.
Li ho affettati, regolarmente, a uno spessore di tre millimetri, cosparsi di sale (qualcuno li spruzza di aceto (io preferisco di no ma l’aceto esalta il sapore del cetriolo “fresco”, diciamo così, anche se essiccato) e aggiunge l’aneto) e li ho messi nell’essiccatore utilizzando dei tappetini inaderenti, della stessa misura dei cassetti.
Avevo del dragoncello fresco e ho fatto un paio di vassoi con le fette cosparse di quest’erba, buono|!
Qui li vedete ancora in corso d’opera, quelli pronti ce li siamo spazzolati praticamente ancora caldi.

Come supporto ho utilizzato i DrySilk, stesi nei cassetti dell’essiccatore. Aggiornamento: li ho fatti anche appoggiandoli direttamente sui cestelli dell’essiccatore, come ho visto fare da Isa senza dover provare io, rischiando,  e non si sono attaccati minimamente.
E guardate come le prepara Isolina, tagliandoli con la mandolina nel senso della lunghezza, e fatevi un giro in questo AAA AFFAscinante Blog.
Materiali – questi ed altri – che vi consiglio, e le cui specifiche tecniche sono descritte qui.
Anche in questo caso ho preferito un’essiccazione più veloce, con temperatura massima a 68 gradi, il programma P4 sull’essiccatore Tauro.
Sarebbe meglio processarli a 50-60 gradi,  (io non me ne accorgo. quanto al gusto), e  l’essiccazione, a queste temperature, può durare 30-48 ore.
A fine processo li ho invasati subitissimo, ancora caldi per evitare che assorbissero l’umidità atmosferica.

chips di cetrioli

BUONISSIME CHIP! Il problema è che ve le scofanate immediatamente, tanto che la foto che vedete sotto al titolo non ritrae quelli, essiccati e pronti, che ho fatto la scorsa settimana, ma quelli ancora in essiccatore adesso 🙂 fate conto che sono così dopo due o tre ore di trattamento.

Ma non dimenticate i più comuni pomodori (datterini) tagliati a metà ed essiccati (che sott’olio sono una favola) li trovati qui. E pure i Piccadilly e certi pomodori campani (sì, voglio sperare per loro e con loro) a lampadina (piccoli) . Li ho tagliati quasi a metà, nel senso che li ho fatti come le “chiappe” :DDD siciliane, eccoli qui, dopo un paio di ore nell’essiccatore. In questi due casi ho salato con del sale grosso e aggiunto della cipolla di Tropea (le parti più fibrose che avevo essiccato e tritato nel Bimby)

Pomodori campani chiappe :)

Le chips le ho fatte anche con le zucchine, qui e pure con i pomodori cuore di bue, e sono fantastiche, con Drysilk,  guardate con quali risultati.

chips di pomodori_

Eccole qui in fase di essiccazione:

chips pomodori cuore di bue

Pomodori datterini essiccati

pomodori datterini essiccati

Pomodoretti, in questo caso datterini, essiccati.
Presi, lavati, asciugati benissimo, divisi a metà.

STOP!

Messi nell’essiccatore, con il lato esterno di sotto, utilizzando certe retine molto comode, e processati impostando un programma (P4) che raggiunge la temperatura massima di 68 gradi  (sì, lo so, i nutrienti ecc… ma non mi nutro di solo verdura essiccata)

Questa volta li ho fatti senza alcuna aggiunta ma potreste prepararli come meglio vi aggrada, cospargendoli di sale, aggiungendo una puntina di zucchero (io li preferisco aciduli), erbe aromatiche, spezie.

Ho utilizzato l’essiccatore Tauro, che vi consiglio; se invece impiegaste il forno per essiccare (come ho fatto spesso anch’io (ventilato e lasciato con lo sportello socchiuso)) potreste valutare se vi possano servire questi materiali inaderenti, le cui specifiche tecniche sono descritte qui. Ovviamente ognuno di questi materiali ha caratteristiche proprie rispetto alle temperature massime, se usate il forno leggete per bene.

A fine processo li ho invasati subitissimo, ancora caldi per evitare che assorbissero l’umidità atmosferica.
Le chips di pomodoro, invece, che potreste preparare con pomodori a grappolo oppure perini, oppure anche, sorprendentemente, con i pomodori del tipo cuore di bue, le trovate qui.

Chips di pomodoro a grappolo (col tocco di timo)

Niente di più semplice e di maledettamente buono 🙂 e solleticante.
Le chips di pomodoro a grappolo, essiccate. Occhio che queste vanno benissimo ma c’è un aggiornamento, che aggiungo qui in calce.
Ho lavato,  asciugato per bene i pomodori, li ho affettati, regolarmente, a uno spessore di quattro – cinque millimetri, cosparsi di timo fresco del mio terrazzo e alè.e li ho messi nell’essiccatore utilizzando dei tappetini inaderenti, della stessa misura dei cassetti.
Ex aequo per i due tipi di tappetini, ve li mostro:
ho utilizzato i DrySilk

ma anche i SiliSoft

che vi consiglio, e le cui specifiche tecniche sono descritte qui.
In questo caso ho optato per un’essiccazione più veloce, con temperatura massima a 68 gradi.
A fine processo li ho invasati subitissimo, ancora caldi per evitare che assorbissero l’umidità atmosferica.

BUONISSIME CHIP!
Se invece vi sfagiolano di più i pomodori (datterini) tagliati a metà ed essiccati (che sott’olio sono una favola) li trovati qui. Anche i Piccadilly, fatti così, sono molto buoni, provateli.
Le chips le ho fatte anche con i pomodori a cuore di bue, e sono fantastiche, con Drysilk. Hanno anche una loro bellezza, queste chips croccanti, decorative al bordo di bicchieri, con succhi di cetriolo, per dirne una, o di pomodoro, o cocktail come il Bloody Mary.
Anche al bordo di una crema di verdure.

chips di pomodori_

e, sempre in tema di chips, quelle di cetriolo sono una favola, e molto, molto decorative anch’esse.
Aggiornamento:
1) Ho affettato i pomodori molto più sottilmente, a fette di 2 mm,
2) assolutamente necessari e migliori i tappetini leggeri DrySilk
3) strepitosi se cosparsi di un po’ di sale grosso (basta poco), timo, e – io ne avevo di essiccata – polvere di cipolla di Tropea, o sottili fettine della stessa cipolla, anche un battutino se si vuole. Un colpetto l’aggiunta, con gran moderazione, di foglie di lauro essiccate (proprio una puntina) frantumate in piccolissimi pezzi.
3) con i pomodori non troppo maturi ho usato il programma P1, anche P2, e poi il P4; se stramaturi il P4  soltanto.
(consiglio delle buone pinze da cucina per staccare le chips, io, appena possibile, le stacco dal drysilk e le capovolgo, sempre lasciandole sui tappetini)
Ho messo via queste chips delicate in sacchettini parzialmente sottovuoto. Nel senso che ho aspirato l’aria fino a un certo punto e poi ho sigillato.