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Riciclando il pane con poco di tutto: erbette aromatiche, aglio, burro, formaggio

Vi è rimasto del pane o l’avete trovato – a prezzi risibili, del giorno prima, offerto in panetteria? Oppure ne avete fatto voi e non siete contenti del risultato?
Provate questo riciclo ma vi avviso: trattasi di droga pura ed è profumatissimo, pure.

Ingredienti: (vi avverto, le dosi sono solo indicative, dovreste assaggiare) burro ammorbidito circa g. 100
1 spicchio d’aglio (tritato finemente, schiacciato a mo’ di pasta), dovreste ottenerne più o meno 1 cucchiaino da caffé ma iniziate con pochissimo aglio, allestite il ripieno, assaggiate e aggiungete, a vostro gusto, altro aglio via via, un poco per volta.
olio extra vergine oliva 1 cucchiaio (potreste anche ometterlo, vedete voi, io non lo uso)
foglie di prezzemolo tritate molto finemente 2 cucchiai/potrebbe piacervi anche del basilico
erba cipollina anch’essa finemente tagliata, se a qualcuno non piacesse l’aglio potreste sostituirlo con una maggiore quantità di quest’erba 
pepe 
sale qb
formaggio parmigiano grattugiato (se vi va l’idea) un cucchiaio o due (assaggiate)
pane: dovreste provare perché il rapporto pane/ripieno è veramente molto personale e, per giunta, dipende dal tipo di pane. Io direi che questo ripieno è adatto a pani da mezzo kg. Baguette o boule, direi, come forma. Io preferisco le prime, le boule potreste tagliarle a riccio.

Procedimento: se usate il forno portatelo a 180° C, se fate una cosa pim pum pam (con poco pane, naturalmente) potreste felicemente usare una di quelle friggitrici ad aria, per conto mio ottima in questo utilizzo, in questo caso non c’è bisogno di preriscaldamento se non, in certi modelli, per tre minuti soltanto.
Tritate e schiacciate, con un coltello da cucina, l’aglio, riducendolo in pasta e lavoratela con un po’ di sale.
Riunite il burro, l’ olio e la pasta di aglio in una ciotola, lavorando fino a rendere il tutto omogeneo e aggiungere il trito di prezzemolo ed erba cipollina.
Senza tagliare o inciderne il fondo, tagliare il pane in diagonale in fette dello spessore di  2-3 cm con un coltello seghettato, quindi distribuire il burro aromatizzato tra le fette.
Avvolgere il pane in un foglio di alluminio e cuocerlo in forno per 15 minuti.  Liberarlo dal foglio e proseguire per altri 5 minuti.

Vorreste prepararne in anticipo (di poco eh) una certa quantità? Potreste preparate tutto e conservare (avvolti nell’alluminio) i pani in buste nel frigo. Estraeteli dal frigo una mezz’ora prima di infornarli
E’ molto buono servito non solo come snack ma pure con una insalatina fresca di stagione.

Proponimento: io avevo assaggiato (ehm, divorato ancora in macchina) delle baguette comprate a Monguelfo da uno dei miei soliti panettieri, e ho tentato di rifarle in questo modo MA sospetto che usassero del Topfen con o insieme al burro. La prossima volta proverò con dei caprini. Con dei pomodoretti secchi triturati (a pesto) dovrebbe essere delizioso, ma tutto si presta, anche le olive, per dire.

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Kefir d’acqua ma … e la frutta APPARENTEMENTE esaurita? (anti spreco!)

Eravamo rimasti alla seconda fermentazione, nella prima si utilizzava della frutta essiccata bio (io datteri, inizialmente, poi mi sono convertita ai fichi secchi) e del limone bio, nella seconda si può aggiungere frutta fresca a pezzi, succo di frutta, erbe, residui di sciroppo di canditura, residui di sciroppo di conserve di frutta sciroppata ecc…
Nel caso abbiate della frutta esaurita dopo la fermentazione, intendo anche frutta che sia stata utilizzata per più di una fermentazione, potreste utilizzare con grandissimo risultato tale residuo per farne delle sfogline eccellenti. O, come fa un amico, delle sfoglie portate ad essiccazione completa e poi polverizzate.
Ecco, io avevo dei residui di fichi secchi, limoni (dalla prima fermentazione), pesche bianche, zenzero (dalla seconda fermentazione) e li avevo messi in frigo in attesa di averne un quantitativo sufficiente per due vassoi, almeno. Gli altri vassoi li ho destinati ad altri prodotti, sempre essiccabili con il programma P2 (ho fatto delle chips di banane, poi ne scriverò) .

kefir acqua pesche ginger limone

Filtrati i liquidi, ho usato il residuo.
Come ho fatto?
Ho messo tutto nel Bimby e frullato (a me piace anche non perfettamente omogeneo ma voi sceglierete secondo i vostri gusti, sappiate che ci mette di meno ad essiccare se il tutto è omogeneo e sottile), per comodità ho scaldato un pochetto, aggiungendo un po’ di zucchero, portando a 40 gradi, giusto per sveltire il processo nell’essiccatore, partendo da un prodotto già intiepidito.
Ho usato le vaschette SiliDrop, che trovate qui livellando con una spatola da pasticceria.
Ho impostato il programma P2 ed ecco, attendendo con pazienza, quanto ho ottenuto (NB verso la fine del processo ho staccato la pellicola, formatasi dalla frutta preparata come sopra, dalla vaschetta e l’ho capovolta mettendola sul vassoio normale dell’essiccatore (senza vaschetta), lasciandola essiccare ancora un po’.)
Risulta pieghevole e morbida alla fine del processo e potete staccarla senza problemi dalla vaschetta SiliDrop, che qui vedete.

vassoio essiccatore con vaschetta inaderente

Una volta compiuto il processo, ecco qui la sfoglina, tagliata con le forbici:

forbici e leather frutta utilizzata con i tibicos

Vediamo da vicino la grana irregolare (quella che preferisco io)
(sono  i limoni i pezzetti più grandi, la scorza nella sua integrità)

leather con la frutta utilizzata con i tibicos, vediamolo da vicino

E poi, se volete, potreste modellare le strisce arrotolandole, come vedete qui sotto, o anche tagliare diversamente la sfoglia ottenendo coni o le forme che preferite.

rotolini leather con la frutta usata con i tibicos

Devo ringraziare l’amico prezioso che su Facebook, incontrato nel bel gruppo https://www.facebook.com/MondoKefir/, a cui credo dobbiamo in moltissimi l’idea di utilizzare la frutta residua in questo modo: le sfoglie sono buonissime, soprattutto quelle con un po’ di zenzero, una favola!

Non avete capito una mazza di tibicos, fermentazioni et alia?
Ecco qua:
Tibicos, ovvero kefir d’acqua e le bevande fermentate
Tibicos aggiornamento importante prima fermentazione
Tibicos seconda fermentazione
Tibicos con succo di uva (fragola) Na favola! 
(e poi ne ho messi via, essiccati (ma non so se, come ad altri, si siano poi riattivati felicemente))

Kefir d’acqua Seconda Fermentazione (anti spreco!)

kefir acqua pesche ginger limone

Frutta troppo matura?

Anche se la buccia non si presenta bene, niente di più appropriato che farla fermentare, come in questo caso due piccole pesche noci, qui con dello zenzero già utilizzato per una precedente bevanda, e del limone, nel liquido filtrato, privo di grani, della prima fermentazione.
Le pesche donano una sfumatura rosata bellissima, e un profumo incantevole.
Con il caldo di queste giornate, bastano poche ore di fermentazione per ottenere una bevanda deliziosa, da mettere in frigorifero, dopo esser stata filtrata. Cliccate sul video per vedere la carbonazione naturale, cioè il processo per cui si forma CO2 per l’azione dei lieviti sugli zuccheri fermentabili, in questo caso quelli della frutta.

Bollicine!

Per come mantenere e utilizzare i tibicos vedere qui, con aggiornamento importante qui, e per la seconda fermentazione vedere qui.

Si può anche aggiungere del succo di frutta, naturalmente; io preferisco i pezzi per evitare che, come nel caso del succo, si inneschi una notevole reazione, con sviluppo importante di CO2, non amo tanta effervescenza velocemente attinta (e sfiatare non è uno scherzo, anche se non pericoloso).
Come antispreco si possono utilizzare gli scarti dell’estrattore. Si beve l’ottimo succo, fresco, appena estratto, e si usano gli scarti qui, con ottimi risultati a seconda, ovviamente, del prodotto.

Gnocchi di pangrattato

gnocchi di pangrattato

Gnocchi di pane grattugiato

Me n’era rimasto un  bel po’ – di pane grattugiato – da una panatura di alette  di pollo, dorate al forno, e così ho pensato di usarlo in questo modo.

Ingredienti

Per l’impasto:

360 g di pane grattugiato

3 cucchiai di parmigiano grattugiato

50 g di burro

250 ml di latte tiepido + eventualmente qualche altra cucchiaiata

2 cucchiai di farina tipo 00

2 uova

2 tuorli

noce moscata

sale

pepe

Per condire:

50 g di burro

salvia

3 cucchiai di parmigiano grattugiato

Procedimento

Intiepidite il latte e nel frattempo  riunite in una terrina il pane grattugiato e il parmigiano, aggiungete il burro, ammorbidito, e mescolate intridendo questi primi componenti secchi.

Aggiungete il latte, le uova e i tuorli leggermente sbattuti e la farina, salate e speziate con noce moscata e pepe. Mescolate fino a ottenere un composto omogeneo, e lasciatelo riposare, avvolto da pellicola, almeno un’ora al fresco.

Tirate fuori dal frigo l’impasto e lasciate che riprenda un po’ la temperatura, controllate se sia abbastanza solido, aggiungendo poca farina qualora non lo fosse o aggiungendo del  latte per ammorbidirlo.
Formate degli gnocchi grandi come grosse olive e infarinateli uniformemente.
Cuocete gli gnocchi di pane in acqua bollente salata, più o meno ci vorrà una decina di minuti, quando galleggeranno saranno cotti, usate una schiumarola per prelevarli e metteteli a scolare.

Portate al color nocciola il resto del burro, profumato con la salvia.
Condite  gli gnocchi nei piatti individuali, con burro e salvia e aggiungete il resto del parmigiano.

Piccoli risparmi e riutilizzi ottimali: i vasetti dello yogurt come portaspezie, per dirne una.

Vasetti

Io gli yogurt me li faccio banalmente in casa e quindi, se ne compero, ne compero solo se ho finito la provvista mia e mi manca uno starter per ricominciare a farne. Ma la scorsa settimana c’erano questi yogurt,

Vasetto Yogurt Vipiteno

ed altri della stessa ottima serie con frutta deliziosa (fragole, mirtilli neri ecc…), in offerta e ho pensato, visto il contenitore in vetro, che li avrei comprati per farne dei contenitori per le mie molte spezie.
Sono andata al consorzio agrario, ho comprato dei bei tappi in sughero e voilà sei vasetti fiammanti per accogliere le varie spezie e, in particolare, gli agrumi che ho affettati, seccati e ridotti in polvere come potete vedere qui.