Ecco qua la bellissima realizzazione (lei sì che ha avuto occhio per misurare le parti d’impasto per tre corone (quella esterna e quella interna a due capi e la centrale a treccia, a tre capi) e per i bellissimi motivi a spirale che quasi nascondono la treccia centrale!
E’ sulla ricetta che ho postato qui (con video molto chiaro).
Qualche piccola variante negli ingredienti da lei introdotta con successo, che vi riporto:
Realizzazione e foto di Rossella Calì
Ingredienti: 500 gr. di farina (usato la 330 farina rossetto) 16g. di ldb (utilizzati 10) 150 gr. di burro demi-sel 6 gr. di sale 40 gr. di zucchero di canna (utilizzato zucchero muscovado) 2 uova intere 80 ml di acqua 100 ml di latte parzialmente scremato (utilizzato intero) doratura: 1 tuorlo 1 cucchiaio di panna liquida 1/2 cucchiaino da caffè di estratto di vaniglia.
Questo è un impasto molto diffuso nelle Antille Francesi, a quanto pare.
Io l’ho realizzato con una tecnica di impasto lievemente diversa, credo perfezionandone l’esecuzione, rendendola più agevole senza cambiarne la sostanza.
Per fare le rose ho utilizzato la tecnica (senza ripieno) descritta qui.
La ricetta la trovate, in francese, qui e c’è un video illustrativo, da cui rileverete le mie pretese migliorie ;-))) di tecnica e la bravura dell’autrice nel comporre la ghirlanda finale, diversa dalla mia per mia imperizia nel calcolare i quantitativi di impasto necessari per le varie componenti.
Ecco qui una diversa versione (che nella forma corrisponde alla ricetta originale) eseguita dall’amica Rossella Calì
OPPOSTI MA CON GUSTO Blog di racconti enogastronomici a partire da due punti di vista differenti: una buon gustaia in carne, tendente al fritto, in viaggio con una buon gustaia personal trainer, tendente salutista! Qui la tradizione si fonde con le nuove esperienze, le ricette diventano ricordi e la condivisione ha un sapore leggero e simpatico.
Una famiglia alla ricerca dell'equilibrio tra figlie in crescita, esperimenti di panificazione e vita in campagna. A family in search of balance between daughters growing, experiments of bakery and country life.
Non ci accomuna l'etnia. Nè la lingua araba,inglese,cecoslovacca,turca e chi più ne ha più ne metta; nè il modo differente di vestire e le innumerevoli culture.Ma c'è qualcosa che ci unisce più di tutte e che da vita ad un arcobaleno colmo di tradizioni,colori e sapori:la cucina.Che sia semplice o elaborata,in tutte le sue forme non è altro che il frutto del nostro essere.Che sia cinese,francese o italiana è la convivialità,l'amore per la tavola e la gioia di condividerla con i nostri cari a formare un unione vera e propria,che si spera,con il tempo,non scomparirà mai.
Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina. Non importa dove si trova, com’è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tantissimi strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano.” Due frasi, due concetti che definiscono la mia filosofia di cucina. Il tutto condito poi con passione, allegria, costanza, tenacia e grinta e amore