Cavolfiore allo zafferano, al forno Yotam Ottolenghi Plenty

Solo Ottolenghi trasforma in modo originalissimo, e senza impiegare i classici formaggi, o pastelle e besciamelle, questo ortaggio in qualcosa di profumato e delizioso. In questo caso pure vegano.
Ecco come, per quattro, come contorno

Ingredienti:
1 cucchiaino di stigmi di zafferano (io di meno)
75 ml di acqua bollente
1 cavolfiore medio, diviso in cimette medie
1 grossa cipolla rossa affettata
100 g di uva sultanina (se è troppo secca, mettetela in acqua per qualche minuto e poi scolatela)
90 g di olive snocciolate di buona qualità tagliate a metà per il lungo
4 cucchiai di olio d’oliva
2 foglie di alloro (la prossima volta ne metterò una)
4 cucchiai di prezzemolo sminuzzato
sale e pepe nero

Procedimento:
Preriscaldate il forno a 200 gradi, anche solo a 180 se ventilato, nel frattempo preparate il tutto.
Ponete lo zafferano in una piccola ciotola e versateci sopra l’acqua bollente. Lasciate in infusione per un minuto.
Versate poi stigmi e acqua nella pirofila, o nella teglia che userete in cottura (lui, invece mette tutto in una ciotola grande, aggiungendo poi il resto (tranne il prezzemolo) e trasferendo poi tutto nella pirofila o nella teglia da forno.
Aggiungete gli altri ingredienti, tranne il prezzemolo, e mescolate con le mani.
Trasferite il tutto in una pirofila (io in una teglia di acciaio), coprite con un foglio di alluminio e infornate. Cuocete per 40-45 minuti o fino a che il cavolfiore diventa tenero, non molle, conservando compattezza. A metà cottura togliete la pirofila dal forno e rimestate bene, ricoprite e infornate nuovamente. Leggo di ricette che citano a Plenty e sono leggermente diverse nei quantitativi, oppure nel procedimento in forno, in cui si scrive di rimuovere, a metà cottura, il foglio di alluminio a protezione. Io lo faccio seguendo Plenty, in questa edizione, può darsi che il riferimento delle altre ricette sia alla seconda edizione.

Una volta cotto, estratta la pirofila, o la teglia, dal forno, eliminate il foglio di copertura, lasciate raffreddare un po’ prima di aggiungere mescolando il prezzemolo.
Assaggiate, aggiustate il condimento, servite caldo o a temperatura ambiente (io lo preferisco nel secondo modo).
Lui consiglia, per rinforzarlo, di servirlo cosparso di salda tahini (io è meglio che non ne abbia in casa )

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2 pensieri riguardo “Cavolfiore allo zafferano, al forno Yotam Ottolenghi Plenty”

  1. Bè… nel mio piccolo, anni fa iniziai a cuocere il cavolfiore al forno… certo non sublime come Ottolenghi, ma non malaccio

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    1. è proprio buono in tutti i modi, secondo me, e quelli più laboriosi (quelli con la gratinatura o impastellato e fritto) sono o non sono da urlo?
      Questo ha di bello che è veloce ed è molto buono.

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