Nevica, raccolte le ultime rose per la gelée e…festa scatenata :-)

Arriba Arriba Andele Andele Andele che c'è la neve!
Il mattino si apre su una neve noiosa e stanca: fiocchi come sfilacciati cadono indecisi e molli. Mi affretto a cogliere le ultime rose, con cui arricchirò, assieme a cardamono, scorzette di limone e pistacchi una certa gelée di mele cotogne, con qualche petalo di mela annurca a folleggiarci dentro in trasparenza.
Rifornisco le mangiatoie per gli uccelletti, che con questo tempo di nuovo si avvicinano ai ristorantiny fly-in, e il canetto, che c’ha un sensore igrometro incorporato, mette in scena la pièce de “Il tremebondo morituro” riluttantissimo ad uscire, com’è,  nel paesaggio ancora umido, colorato e autunnale.
Ma quanto tutto si è imbiancato, e si è di ritorno dall’averlo trainato, imbaccuccato nella paralizzante giacca invernale Hurtta, fuor di casa sulla strada e in zona “igienica”, e tutto è compiuto, eccolo fremere per uscire in giardino, minacciando, da dietro il vetro della portafinestra, gli uccellini avvicinatisi a casa.
E,una volta uscito, eccolo slanciarsi in corse sfrenate, intervallate da brusche soste del tipo “‘a neve, tu m’hai provocato e io me te magno”. Ignudo, senza cappottino, tre minuti di “arriba arriba, andele andele andele” intorno agli alberi e su e giù per il giardino, mentre i trattori, che di primissima mattina avevano cosparso i prati di urina delle vacche,  se ne vanno, lenti, tracciando nastri verdi nella neve fresca, e le ultime mucche aspettano il loro ritorno, con l’autobus :-), per il trasferimento dal pascolo in stalla.
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