Cominciai quasi per gioco quando proposi su airbnb il mio appartamentino veneziano, fino ad allora utilizzato come studio per lavorare in tranquillità o guest house per gli amici. Era il dicembre 2015.
Non avrei immaginato che quello sarebbe stato l’inizio di un’esperienza tanto coinvolgente quanto appagante, che avrei potuto condividere il mio amore per la città, in cui vivo dal 1970, con perfetti sconosciuti. Ho imparato molto, sono nate autentiche amicizie, occasioni culturali piccole e grandi, affetti, complicità.
Un giorno arrivarono due ragazzi, che dal primo istante illuminarono quella giornata, dall’Abruzzo.
Conobbi, insieme ai loro sorrisi e alla loro bellezza, queste meravigliose cialde, che qui ho reinterpretato in versione salata, note come Ferratelle, o Neole. Ne portarono, assieme a degli indimenticabili cantuccini abruzzesi, accoppiate e farcite con la tradizionale marmellata d’uva e cioccolato.
Una vera bontà! Mi dissero dei ferri tradizionali, scaldati sul fuoco, e del miracolo croccante che ne sarebbe uscito, a partire da uova, farina, zucchero, olio e un tocco di aroma, scorza di arancia o limone. Restammo e siamo tutt’ora in contatto e penso sempre a quel loro soggiorno con simpatia e gratitudine.
Si trovano ormai facilmente cialdiere elettriche, tra cui la mia, ottima e affidabile, ed ecco, in brevissimo tempo, prodotta la mia ultima versione salata, al parmigiano, con un tocco di farina di mais, colorata dalla curcuma, speziata dal peperoncino di Cayenna o, meglio, dal Piment d’Espelette .
Non val la pena di disturbarsi a pesare, vi dirò le semplici proporzioni.
Come base sappiate che per ogni uovo si utilizzano due cucchiai colmi di farina, se le volete zuccherate due cucchiai rasi di zucchero semolato, due cucchiai di olio di oliva extra vergine, e, sempre nel caso di quelle dolci, della raschiatura di scorza di arancia, o di limone.
Per queste ho utilizzato 3 uova, quattro cucchiai colmi di farina di frumento, due cucchiai di farina di mais, di Storo, 4 cucchiai abbondanti di Parmigiano Reggiano grattugiato, 1 cucchiaino da caffé di curcuma, un cucchiaino scarso da caffé di peperoncino di Cayenna (in polvere) o di Piment d’Espelette. E 6 cucchiai di olio d’oliva e una presina di sale. Non ci sta male un cucchiaio di birra, eventualmente.
Si procede in un baleno: in una terrinetta si scocciano le uova, si aggiunge la presina di sale, le farine, il formaggio, le spezie, l’olio, la birra e con la frusta si amalgama velocemente il tutto.
Nel frattempo si mette a scaldare la cialdiera (la mia elettrica, intendo) , che in 5 minuti è pronta.
La mia è da 19 cm di diametro, le piastre sono in alluminio e basta oliarle con un pennello, all’inizio, perché la cialda non resti attaccata, A cialdiera calda depongo al centro della piastra inferiore la pastella, usando un mestolino della capienza pari a 30 ml.
Richiudo e tengo premute le due piastre, contando fino a 70. Di solito la cialda è pronta in questo tempo e basta sollevarla con un coltellino (non si attacca) e deporre su gratella, in piano, a seccarsi.
Se opportunamente trattate, quando sono ancora calde, queste belle cialde possono assumere la forma di cilindro, di cono, di tegola, essere foggiate a coppetta, con esiti veramente piacevoli.
Le dolci le ho farcite con un ottimo Lemon Curd, usate col gelato, altre le ho accostate col Halvas (buonissime), e le variazioni sono praticamente infinite, soprattutto se si pensa a formarle a coppetta e a farcirle di panna e frutti di bosco, o altre creme o marmellate deliziose. O di miele e frutta secca, triturata, noci coi mieli dolci, mandorle coi mieli più amarotici.
Divertitevi anche voi con quel che avete in frigo 🙂